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mercoledì 15 giugno 2011

Non ti pago...

Alla cortese attenzione
Del Giudice Monocratico
Tribunale di **********
Dottor ****************

Oggetto: Sollecito provvedimento liquidazione proc. Nr.************ RGT 

         Il sottoscritto Cellini Francesco nominato consulente tecnico in data 24 giugno 2009, con inizio operazioni peritali in data 25 giugno 2009 per la trascrizione delle conversazioni contenute in una microcassetta per come si può evincere da documentazione allegata, con deposito dell’elaborato in data 10 luglio 2009
chiede
che la S. V. Ill.ma provveda al decreto di liquidazione visto che sono trascorsi ormai due anni e che probabilmente vedrà incassare fra altrettanti anni, vista la situazione che da tempo vige nel settore delle perizie.

Dipignano, 7 aprile 2011


PS: alla fine mi verrà liquidato circa 250-300 Euro lorde se non provvederà ai TAGLI 

VI PARE GIUSTO?

mercoledì 7 luglio 2010

Legge 8.7.1980 n. 319

La ricordate colleghi? Sì, lo so che poi nel 2002 [lontano 2002] vi fu l'adeguamento.
Ma vediamo cosa diceva quella legge:

Omettiamo i precedenti articoli che sono risaputi.
Articolo 7. Spese.

I periti, i consulenti tecnici e i traduttori devono presentare una nota specifica delle spese sostenute per l'adempimento dell'incarico ed allegare la corrispondente documentazione.

Il giudice accerta le spese sostenute ed esclude dal rimborso quelle non necessarie.

Ove i periti e i consulenti tecnici siano stati autorizzati dal giudice ad avvalersi dell'ausilio di altri prestatori d'opera per attività strumentale rispetto ai quesiti posti per l'incarico, la relativa spesa " determinata gradatamente, secondo i criteri stabiliti nella presente legge alla stregua delle tariffe vigenti o degli usi locali.

Quando le prestazioni di carattere intellettuale o tecnico dell'ausiliare hanno propria autonomia rispetto all'incarico affidato al perito o consulente tecnico, il giudice conferisce allo stesso specifico incarico

__________________________________________

9. Indennità.

Al perito, al consulente tecnico, all'interprete e al traduttore che per l'esecuzione dell'incarico debba trasferirsi fuori della propria residenza si applica la legge 26 luglio 1978, n. 417, equiparando il perito, consulente tecnico, interprete e traduttore fornito di titolo di studio universitario o equivalente al dirigente superiore, e tutti gli altri al primo dirigente. é fatta salva la maggiore indennità eventualmente spettante al perito, consulente, traduttore ed interprete che sia dipendente pubblico.
Le spese di viaggio, anche in mancanza della relativa documentazione, sono liquidate in base alle tariffe di prima classe dei mezzi di trasporto destinati in modo regolare a pubblico servizio, esclusi quelli aerei.
Le spese di viaggio con mezzi aerei o con mezzi straordinari di trasporto sono rimborsate solo se preventivamente autorizzate dall'autorità giudiziaria e documentate.

___________________________________________
10. Adeguamento periodico degli onorari.
Ogni tre anni, con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro di grazia e giustizia, di concerto con il Ministro del tesoro, potrà essere adeguata la misura degli onorari di cui agli articoli 2 e 4 in relazione alla variazione accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati verificatisi nel triennio precedente.

Dal 2002 ci hanno negato già l'adeguamento del 2005, del 2008 e il prossimo dovrebbe essere del 2011.

VOGLIAMO PROTESTARE?
Se è vero che addirittura non pagano neanche più le spese autorizzate dei collaboratori, che devono essere pagate dal perito e quindi essere scorporate dalle 32 Euro giornaliere, cosa aspettiamo? Che ci chiedono di lavorare gratis?

Francesco Cellini

venerdì 13 novembre 2009

Il CTU diventa un'azienda in franchising


Sono stato nominato perito in un tribunale del centro Italia. Naturalmente per ragioni di dialetto.
IO NON PRENDEREI MAI PERIZIE IN DIALETTI DIVERSI DAL MIO. HO RISPETTO PER I COLLEGHI DEL POSTO.

MA ALTRI NON LO HANNO LO STESSO RISPETTO

IN MOLTI STANNO PROPONENDOSI NELLE VARIE CANCELLERIE
COLLEGHI O PIUTTOSTO FALSI COLLEGHI CHE PENSANO CHE PRENDERE UNA PERIZIA FUORI ZONA E FARLA TRASCRIVERE ALLO SCHIAVETTO DELLA ZONA SERVA A QUALCOSA: SI' A QUEL MONOPOLIO UTOPICO SEMPRE SOGNATO, FALLITO NELLA VERBALIZZAZIONE.

FARE IL PERITO, IL CTU E' UNA COSA SERIA E NON PER TUTTI
CAPITO SCRIBACCHINI DELL'ULTIMA ORA?

Francesco Cellini - Cosenza

lunedì 30 marzo 2009

Guadagnare 1,6 Euro lorde al giorno

Ho trovato l'ultimo articolo pubblicato, quello sulle liquidazioni, quanto mai giusto e interessante come sempre, ma questo più interessante di altri perché, usando un'espressione abusata, ma che in questo periodo però è appropriratissima, di sola aria non si campa!!
E' un problema reale, bisognerebbe unirsi e far sentire la nostra voce, perché credo che l'opinione pubblica tutto questo lo ignori! Ma come giustamente dite nell'articolo [ndr: eterno dramma delle liquidazioni] sono anche parecchi nostri colleghi a non volere ciò, per il modo in cui lavorano, non proprio professionale.
Quello che non riesco a capire è questo: pagandoci la miseria di 4 euro l'ora, e non potendo lavorare oltre 8 ore al giorno, mi sapete spiegare come fanno certe aziende a chiedere liquidazioni di svariate migliaia di euro? Io da libero professionista dichiaro le mie ore e vengo pagato a vacazioni. Nell'ultimo lavoro di perizia da me fatto, sono stato occupato 4 mesi con una media di 6 ore al giorno di lavoro e son stato liquidato di circa 2000 euro lorde, che è davvero una miseria, visti i 4 mesi di lavoro. Prende più una badante part-time!!!
E invece sentivo di un'azienda incaricata da un Tribunale molisano per una perizia di trascrizione che, alla consegna della perizia, ha chiesto liquidazioni per 160 mila euro! Ma come è possibile arrivare a queste cifre, chiedono il rimborso anche dell'energia elettrica consumata e dell'aria respirata dal trascrittore?

Ringrazio in anticipo della risposta e vi esorto a continuare così!

Buon lavoro.
Email firmata

mercoledì 25 marzo 2009

L'eterno drammma delle liquidazioni

Due anni fa (febbraio 2007) mandammo una missiva all'allora sottosegretario della Giustizia nella quale esprimevamo i nostri disappunti e i nostri gravi porblemi finanziari per ciò che concerne le liquidazioni delle consulenze tecniche. Fino a qualche mese prima era in atto un sistema di pagamento che malgrado avesse anche esso ritardi, comunque materialmente c'era, ovvero le liquidazioni venivano anticipate dalle Poste Italiane. Un Ministro dell'allora governo in carica ebbe la brillante idea (sempre con 'sto scopo del risparmio) di bloccare tutto, innovare il sistema, non più Poste Italiane, ma la tesoreria del territorio (Banca d'Italia), non più tanti software nelle varie corti d'appello, ma un software unico (e questo - per chi ha memnoria - ha slittato di almeno 6-8 mesi i pagamenti già in ritardo) perché bisognava adeguare tutti gli uffici liquidanti, catechizzare gli addetti eccetera, aggiungi la centralizzazione di tutte le liquidazioni dei singoli tribunali alle corti d'appello di apparteneza (esempio se prima era il tribunale di Rossano Calabro a liquidare, adesso passa tutto alla Corte d'appello di Catanzaro), fatto sta che si sono diluiti i tempi. Aggiungiamo come ciliegina sulla torta che il Ministero non invia i fondi necessari per poter coprire il pregresso e l'attuale quantitativo monetario, questa è naturalmente la versione delle corti d'appello mentre il Ministeri risponde che manda in base alle richieste preventive delle singoli corti in materia di spesa preventiva. Alla fine chi paga siamo sempre noi che paghiamo per non aver nessuna tutela, per non avere nessun albo, per non far parte di nessuna associazione di categoria (ma qui è un fatto di comodità perché molti colleghi probabilmente con lavorerebbero con i piedi come lavorano oggi e quindi o si adeguerebbero o cambierebbero lavoro). Non abbiamo quindi voci in capitolo, non abbiamo santi in paradiso, non siamo neanche riconosciuti, veniamo ancora pagati a 4,08 Euro l'ora lordi e di conseguenza non possiamo permetterci di lavorare neanche un minuto in più dopo le otto per legge (anche se molte volte siamo costretti anche a lavorare 12 ore di fila) perché lo Stato non ce lo riconsce, anzi i Magistrati (che in quel momento rappresentano lo Stato) non pensano due volte a tagliare le nostre liquidazioni, dimenticandosi che dal momento in cui accettiamo l'incarico rappresentiamo il magistrato stesso. Ma niente, ormai il motto è diventato: Farlo subito, in pochissimo tempo, limitando collaborazioni e noleggi e possibilmente in economia.

sabato 31 gennaio 2009

Perizie: Offerte da Ipermercati

Tra le norme che il Governo ha sottoposto alla Commissione giustizia della Camera in materia di intercettazioni ce n'è anche una che - mettendo un tetto di spesa per ogni Procura - dovrebbe limitare il costo delle intercettazioni telefoniche e ambientali.
Eppure il business continua a fare gola a molti.
E una società di Rimini lancia l'idea delle intercettazioni in franchising...
L'articolo integrale:

mercoledì 29 ottobre 2008

Che cos'è che non va?


In questa discussione vogliamo mettere nero su bianco ciò che non va negli incarichi che ci vengono affidati. Tutte le segnalazioni le inseriamo poi in un testo. Sicuramente possiamo iniziare con il discorso vacazioni, e qua ci trova tutti d'accordo: e poi?

lunedì 27 ottobre 2008

Trascrizioni e sentenza della Corte Costituzionale


Egregi:

Vorrei evidenziare la seguente sentenza della Corte Costituzionale. Nel merito di fatto dichiara la illegittimità costituzionale una parte dell'art. 268 del cpp. Nello specifico la sezione che non prevede la possibilità per il difensore di ottenere le trascrizioni di registrazioni di conversazioni intercettate prima della notificazione o dell’esecuzione della custodia cautelate.
Giunge però a queste conclusioni giudicando la trascrizione operata dalla PG come sommaria e riassuntiva, definisce l’operazione di trascrizione una operazione molto complessa speso “interpretativa”
: "La qualità delle registrazioni può non essere perfetta ed imporre una vera e propria attività di «interpretazione» delle parole e delle frasi registrate, specie se nelle conversazioni vengano usati dialetti o lingue straniere. In ogni caso, risultano spesso rilevanti le intonazioni della voce, le pause, che, a parità di trascrizione dei fonemi, possono mutare in tutto o in parte il senso di una conversazione. Non v'è dubbio che la trascrizione peritale dei colloqui costituisce una modalità di valutazione della prova più affidabile di quanto non sia l'appunto dell'operatore di polizia ed, a maggior ragione, la sintesi che può essere contenuta nei «brogliacci».". Sottolinea per la prima volta che il perito deve essere un esperto e che in quanto tale può aggiungere informazioni al mero lavoro di trasposizione (non solo nel caso di traduzione di dialetti); sottolinea che la trascrizione deve essere completa e che trascrizioni incomplete per presenza di troppi incomprensibili o parti mancanti non possono essere utilizzate come prova in quanto inaffidbili; Un ulteriore fatto importante riguarda il concetto di realtà e sua interpretazione cioè la differenza tra il sonoro e la sua trascrizione. Questa infatti è solo una rappresentazione della realtà interpretata dal perito. Lo diciamo da anni ora viene riconosciuto non solo dalla Corte di Cassazione ma anche dalla Corte Costituzionale. "Tuttavia, la stessa giurisprudenza di legittimità è ugualmente costante ed uniforme nello stabilire che la trascrizione (anche quella peritale) non costituisce la prova diretta di una conversazione, ma va considerata solo come un'operazione rappresentativa in forma grafica del contenuto di prove acquisite mediante la registrazione fonica".

Luciano Romito - Professore Associato di Fonetica e Fonologia
Laboratorio di Fonetica - Università della Calabria
luciano.romito@unical.it

tel 0984-494097 fax 0984494114

venerdì 24 ottobre 2008

Miseria e... basta!

Ed eccoci a fine anno. Come di consueto, vista la crisi delle nostre casse e delle nostre tasche, si tenta la solita telefonata alla Corte d'appello per sapere se anche quest'anno si potrà sperare in un Natale NORMALE o al solito Natale austero che ci proietterà nell'universo dei prestiti delle finanziarie, visto che le banche oramai c'hanno chiuso i rubinetti.
Il tempo di fare testa o croce, la moneta cade però a terra e non si trova. Un'Euro in meno in tasca, "Brutto segno". Quindi incrociamo le dita, ma le dita oggi sono rigide e non ne vogliono sapere ad incrociarsi. Ahi, ahi! Telefonata alla Corte D'Appello. Dopo un'ora finalmente risponde l'incaricato. Ometto la parte della telefonata e passo al sodo: Natale austero cari colleghi, soldi finiti da un pezzo, hanno pagato solo i primi due mesi del 2008 e il Ministero non manda più soldi. Si riparte da fine febbraio 2009 per pagare le fatture di marzo 2008 a seguire. Tutto normale, tranquilli. Doppia umiliazione: non solo la miseria delle vacazioni scandalosamente basse, ma anche pagamenti con ritardi di oltre un anno. Basterebbe un concorso del Superenalotto da devolvere alle casse del Ministero in modo da pagarci e portarsi in pari. Troppo difficile? Quello che voglio farvi capire, cari colleghi, invece di pensare a litigare, pensiamo a cose serie, pensiamo solamente a come ci stanno considerando da decenni. Pensiamo che non è giusto che si anticipano soldi, si pagano tasse, e alla fine dopo 15-20 mesi appena ci viene liquidato il compenso è festa solo per il direttore della banca. Oggi come oggi sarebbe già qualcosa avere la serenità di TOTO' (nella foto) ma purtroppo siamo stati superati anche da lui come MISERIA!

sabato 18 ottobre 2008

black hole news - i costi dell'ingiustizia

http://www.termolionline.it/notizie/interrogazione-sui-costi-dellinchiesta-black-hole--6628.html
18/10/2008 - Interrogazione sui costi dell'inchiesta 'Black Hole'
TERMOLI. Sono state oggetto di interrogazioni parlamentari le spese che la Giustizia ha sostenuto per le intercettazioni degli indagati nell’ambito dell’inchieste denominate, ’Back Hole’ e 'Black Hole 2'.Secondo quanto affermato in un articolo pubblicato su ‘Il Giornale’ di oggi, l'attuale senatore e membro del Governo, Carlo Giovanardi, avrebbe sostenuto nei testi come l‘uso delle intercettazioni ambientali, oltre a essere risultato costosissimo (163 mila euro a carico dell’erario), avrebbe dato esiti di un qualche interesse per l’inchiesta giudiziaria, solo in un numero molto esiguo di circostanze e trascrizioni.<<>>.Sempre secondo quanto contenuto nell’articolo di Chiocci, <<>>.Nel testo dell’interrogazioni parlamentari prodotte da Giovanardi, si poteva leggere :<<>>
Intercettazioni, spiati pure gli spot dei telefonini
«Black hole», buco nero.
Il nome della tanto reclamizzata inchiesta anticorruzione della procura di Larino (sede distaccata di Termoli) che dopo quattro anni langue nel dimenticatoio senza nemmeno approdare a una richiesta di rinvio a giudizio, ben si adatta ai buchi in cassa della giustizia italiana. Già, perché con il deposito degli atti ai difensori è emerso (ingigantito) ciò che quotidianamente salta agli occhi in tantissimi altri processi: allo spreco enorme di denaro per intercettare e trascrivere le conversazioni degli indagati, in quest’angolo di Molise si sono buttati tantissimi soldi per riportare, nero su bianco, centinaia e centinaia di messaggi (in voce e via sms) dei gestori telefonici nonché le chiacchierate intime fatte sul lettino di una ginecologa.Nel caso in questione si è infatti scoperto che per investigare su un presunto centro di potere guidato dall’ex sindaco di Termoli, nonché ex deputato dell’Udc, Remo Di Giandomenico e da sua moglie Patrizia De Palma, primario di ostetricia, la procura di Larino non s’è risparmiata: secondo i difensori degli indagati, 80mila sono le pagine che riportano le trascrizioni pagate dall’erario 163mila euro. La metà di queste pagine riguardano conversazioni private, anzi privatissime, estranee ai fatti contestati, non utilizzabili al fine dell’indagine. Il 30 per cento, poi, riporta i numerosissimi messaggi delle diverse compagnie telefoniche, messaggi tradotti e messi in conto al tribunale: «Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, la preghiamo di richiamare più tardi», «Il cliente è impegnato in altra conversazione», «Servizio chiama ora di...», «Dopo il segnale acustico registri il suo messaggio», «The customer you have dialed, is not available at the moment, please tray later», «... Servizio di segreteria telefonica...» e via discorrendo. Oppure le promozioni degli operatori telefonici incentrate sul «paghi meno e parli di più».Un restante 10 per cento del materiale raccolto rientra in una categoria inclassificabile poiché riporta le angosce, i dubbi e le speranze di centinaia di donne che si sono sottoposte a una visita ginecologica dalla dottoressa Patrizia De Palma (la moglie del sindaco) all’ospedale di Termoli oppure nel suo ambulatorio di San Severo. Pagine e pagine, diventate pubbliche, con i segreti più intimi delle signore molisane. Quanto possano tornare utili le prescrizioni di esami e pillole contraccettive, i medicinali per curare infezioni e patologie sessuali, sinceramente sfugge. Così come sfugge la ratio di quest’inchiesta che sembra raggomitolarsi su se stessa, e che addirittura ha prodotto un bis con la «Black Hole 2» (condotta, come la Black Hole 1 dal pm Nicola Magrone, ex deputato di centrosinistra) nella quale si è ammanettato, con accuse discusse e discutibili, pure un colonnello dei carabinieri. Gli oltre cento indagati da anni reclamano provocatoriamente l’apertura di un processo che invece non si fa non solo perché la procura di Larino non ha chiesto alcun rinvio a giudizio bensì perché, trascorsi quattro anni, deve ancora chiudere formalmente le indagini.Due inchieste, una più surreale dell’altra, secondo l’onorevole Carlo Giovanardi, autore di interrogazioni parlamentari di fuoco. Non solo a lui riesce difficile capire come sia stato possibile arrestare o indagare esponenti delle forze dell’ordine e avvocati, ad esempio, per non aver pagato quindici fotocopie, per aver usato il pc dell’ufficio per collegarsi a un sito porno, per esser stato in disaccordo con un subalterno. E che dire dell’ex sindaco Di Giandomenico, finito sott’inchiesta nel 2003 ma iscritto nel registro degli indagati solo a fine 2005, ossia alla vigilia delle elezioni politiche del 2006. Come giudicare, ancora, certa spettacolarizzazione delle indagini culminata con l’interrogatorio di Luca Cordero di Montezemolo, ascoltato solo perché, in una telefonata, la moglie del sindaco parlando di un ecografo (rubato, secondo la procura) lo aveva tirato casualmente in ballo in un discorso molto più ampio. Alquanto irritato per il fuoriprogramma, Montezemolo non ha potuto far altro che ribadire quanto già trapelava dalla lettura delle intercettazioni, dai pedinamenti, dai controlli incrociati. E cioè che non solo non conosceva il sindaco Di Giandomenico o la moglie, ma che la Fiat non era mai stata sollecitata a farsi regalare un ecografo. E soprattutto che lui, Montezemolo, a Termoli non ci aveva mai messo piede in vita sua.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=297656&START=1&2col=
Il Tempo - Molise 28.09.08 La ditta incaricata dal Tribunale di Larino ha presentato il conto: 163 mila euro. A carico di chi subirà la condanna Tanta pubblicità nelle intercettazioni
Black Hole Buona parte delle conversazioni riguardano gli sms dei gestori telefonici
LARINO «La persona che cerca per ora non è raggiungibile, vuole richiamare al momento giusto, prema cinque o resti in linea e non appena tornerà contattabile il suo telefonino squillerà, oppure prema zero ed un sms le dirà quando richiamare...». Intercettazioni telefoniche "Black Hole": buona parte delle conversazioni trascritte dalla ditta incaricata dal Tribunale di Larino che ha presentato un "conto" da 163 mila euro riguarderebbero messaggi pubblicitari di gestori telefonici pervenuti sui cellulari dei numerosi indagati, cioè quelli che ogni giorno riceviamamo sui nostri telefonini.Una percentuale elevata dello "sbobbinamento" sarebbe riferito a sms con un contenuto standard: "non sei raggiungibile" trascritti dagli operatori incaricati dal tribunale. Altri, invece, sempre numerosi riguarderebbero messaggi promozionali di tariffe e quant'altro arrivati sulle utenze sotto la "lente d'ingrandimento" degli inquirenti. Naturalmente spiccano nel corposo fascicolo delle 8 mila pagine trascritte anche colloqui di vario tipo ma sfogliando le numerose pagine balzerebbe all'occhio la costante presenza dei messaggi pubblicitari trascritti in toto che hanno contribuito a far crescere in maniera notevole il numero degli "sbobbinamenti" e, di conseguenza, anche i costi del servizio espletato in maniera puntuale dagli incaricati. Il "conto" è stato presentato nei giorni scorsi dalla ditta del Nord Italia che ha effettuato le trascrizioni delle intercettazioni effettuate dagli inquirenti nell'arco dei vari mesi, sembra anni, di indagine.I candidati a pagare la cifra saranno coloro che saranno ritenuti colpevoli dai giudici dei reati di cui ora sono accusati e, di conseguenza, subiranno una condanna penale al termine del procidimento giudiziario.

sabato 11 ottobre 2008

Albo o non albo?

Si discute da tempo sulla formazione di un albo professionale. Ma manca prima di tutto la professione. Ci definiamo periti fonici ma è una definizione che non calza a pennello. Ma chi è un perito?
PERITO: Che è particolarmente esperto in un'arte o scienza. Chi, per la profonda conoscenza di un'arte o scienza, può pronunciare pareri, giudizi. Titolo di studio conferito mediante diploma da vari istituti tecnici.


Quindi possiamo considerarci esperti di che? Conoscenza profonda di che? Di come si sbobina una cassetta? Di come si trascrive una intercettazione? Beh, allora sono esperti anche gli studenti universitari che registrano le lezioni con i propri registratori e poi le sbobinano e trascrivono.


E non ci siamo. (A parte che gli studenti sono entrati anche nel mondo della verbalizzazione ma chiudiamo qua che quello è un altro tasto molto dolente). Abbiamo un titolo di studio SPECIFICO? E per titolo di studio si intende un diploma e non un attestato di frequenza. Quindi il perito puro nel nostro settore forse non esiste se non il perito fonico.


FONICO: Attinente alla voce e alla pronuncia delle parole. Tecnico addetto alla registrazione dei suoni. Figura professionale che che si occupa della gestione dell'audio in ogni attività od evento che preveda l'utilizzo di microfoni, mixers, diffusori acustici, registratori, etc.


Quindi non si parla di trascrizioni nè nella prima definizione e né nella seconda.


Proviamo con consulente.


CONSULENTE: Che dà pareri, consigli. Professionista a cui ci si rivolge per avere informazioni e consigli.


E neanche questo va bene. Noi non diamo pareri, non diamo consigli. Noi siamo scribacchini, amanuensi tecnici.


Ma basti pensare chi fa questo mestiere (se così si può chiamare) e a quanto lo pagano (una vera miseria). Impiegati statali, docenti, periti balistici, mogli di magistrati, mogli di cancellieri, fratelli di avvocati, maestri di musica, laureati (ma dottori però), da una parte. Dall'altra ditte indagate, prestanomi per le ditte stesse (indagate nello stesso tempo), ditte che tramite un proprio dipendente ha svolto perizia per la procura e poi la risvolge per il Giudice in udienza, amici degli amici... e poi basta avere un certo rapporto di fiducia con un magistrato e il gioco è fatto.

Allora diciamolo francamente, tutto fa brodo! Non trovo grave che un magistrato abbia una moglie che trascrive, sarebbe grave se gli dà un incarico in una sua udienza; trovo invece molto grave che ditte (e non amanuensi tecnici) indagate nello stesso momento continuano ad avere incarichi peritali. Riflettiamo su questo! Iniziamo dalle cose più gravi!

Da oggi questo blog si chiamerà CTU ITALIA - Trascrittori fonici

giovedì 4 settembre 2008

Tutto aumenta, ma siamo sicuri?

Nel nostro paese tutto aumenta, e riferendomi al nostro lavoro posso liberamente dire che tutto ciò che usiamo per portare avanti la baracca è aumentato.
La benzina è aumentata
La luce è aumentata
La carta per stampare è aumentata
Il toner è aumentato
I TEMPI DI PAGAMENTO DA PARTE DELLE CORTI D'APPELLO sono aumentati
MA LE VACAZIONI?
Niente, si continua ad ignorare la nostra categoria (solo dei fonici)
Approfitto a nome de colleghi per fare un appello a chi di competenza (Stato o Ministero della Giustizia): Non chiediamo di diventare milionari (di Euro) ma di portare a parametri dignitori il valore delle vacazioni, ferme ormai a sei anni fa e da sei anni fa per esempio la benzina è aumentata di 45 centesimi a litri, la carta è aumentata di 1 Euro a risma, il toner di 10 Euro in media, e i tempi di pagamento sono arrivati anche a due anni di distanza.
Che ne dite colleghi se portassero le vacazioni tipo la prima a 30 Euro e le successive a 20 Euro?
E non chiediamo neanche moltissimo, visto che il 90 per 100 della spesa per le intercettazioni è dovuta a ben altro (Ditte che installano microspie, gestori telefonici che usano tariffe vecchie quando poi in realtà basterebbero linne flat per ogni gsm installato...)
Vogliamo aprire un dibattito?

venerdì 20 giugno 2008

Quelli che... 32,60 Euro al giorno

Ma dobbiamo ancora accontentarci dei 32,60 Euro al giorno? Noi periti fonici unica categoria che NON PUO' EVADERE LE TASSE e che quindi non si arricchisce!
Per non parlare dei tagli ingiustificati che ci fanno i Giudici sulle richieste di liquidazioni.
Qual è la strada da intraprendere?
Comincio io: abolizione delle vacazioni

sabato 29 marzo 2008

Noi periti fonici - i poveri della giustizia

Ecco un consulente tecnico — perito fonico cosa guadagna se lavora ogni giorno per 365 giorni:Calcolando che le vacazioni al giorno riconosciute sono 4 e ogni vacazione viene retribuita con la misera somma di € 8,15 (lorde), considerando la prima di ogni incarico di € 14.68 e nello stesso tempo consideriamo 12 incarichi l’anno (uno al mese) alla fine dell’anno si avrà un incasso lordo di € 11.862,36Da questo va detratto almeno il 20% di Ritenute Irpef - Netto di ritenute € 9.885,32 Ma c’è da pagare l’INPS circa € 3.000,00 all’anno - Netto anche di versamento INPS € 6.885,00Diviso per 12 mesi € 573,00 circa al mese;Vanno inoltre detratte da questo totale le spese vive (Luce, telefono, Toner, Carta, Imposte varie) Il carburante non lo contiamo visto che è rimborsatoAlla fine a conti fatti si arriva ad una cifra veramente imbarazzante: circa € 350,00 al meseSenza contare i tagli che i Magistrati fanno sulle liquidazione e i tempi faraonici che passano tra il decreto e l'incasso. (Anche due anni)
E naturalmente niente può essere evaso! Risultato: si lavora per hobby! I periti possono essere considerati liberi professionisti no profit!

lunedì 11 febbraio 2008

Chi siamo e quanti siamo? Cosa pensiamo? I periti fonici-CTU a confronto!

Si può partecipare cliccando su
scrivi il tuo intervento

Oppure scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica.
ctuitalia@gmail.com


Aspettiamo i vostri consigli, le vostre idee, magari anche esperienze personali nel mondo della GIUSTIZIA, le problematica da risolvere, insomma tutto ciò che rientra in questo importantissimo mondo.

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